Il futuro passa dalla transizione energetica

A causa degli alti livelli di inquinamento e del conseguente fenomeno del cambiamento climatico, uno dei processi che il governo promuove è quello della transizione energetica. In cosa consiste e perché è importante metterla in atto sono i due temi che tratteremo in questo articolo.

Che cos’è la transizione energetica?

La transizione energetica rappresenta il percorso di passaggio verso la produzione di energia da fonti rinnovabili, e l’abbandono delle fonti fossili, come carbone e gas.

Fondamentale per contrastare l’inquinamento e ridurre le emissioni che quotidianamente impattano sull’atmosfera e sull’ambiente, genera risparmio energetico, favorisce l’economia sostenibile e privilegia l’utilizzo di energie cosiddette green.

In poche parole, si riferisce a tutto quello che gira intorno al concetto sviluppo sostenibile (per saperne di più, clicca qui).

Il futuro passa per la transizione energetica perchè il cambiamento climatico sta portando la Terra a condizioni davvero estreme, come:

  • Desertificazione
  • Perdita di biodiversità
  • Fenomeni atmosferici estremi

Creare una società più consapevole dell’impatto che ha sul pianeta Terra, adottando politiche e iniziative per far sì che l’uomo non vada in conflitto con la natura è uno degli obiettivi della transizione energetica.

La transizione energetica in Italia

Come indicato nella relazione annuale della situazione energetica nazionale, promossa dal Ministero della Transizione Ecologica, risulta come, nel 2021, la situazione era per lo più promettente.

Infatti, le fonti di energia rinnovabile hanno coperto circa il 19% del fabbisogno energetico nazionale.

Un dato che può sembrare minimo, ma che è indice di crescita in una nazione ancora fortemente dipendente dalle fonti di energia non rinnovabile.

Il governo sta spingendo verso questo cambiamento e i vantaggi conseguenti, soprattutto alla luce degli aumenti in bolletta di gas ed elettricità, non sono per nulla trascurabili.

Inoltre, il 13 luglio 2021 è stato approvato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), un insieme di finanziamenti orientati, tra i vari progetti, proprio alla transizione energetica.

Gli obiettivi che il governo si è posto per la missione cosiddetta “Rivoluzione verde e Transizione Ecologica” sono:

  • Economia circolare e rifiuti
  • Potenziamento delle fonti di energia rinnovabile
  • Miglioramento rete elettrica e idrica
  • Incentivi per l’efficienza energetica
  • Investimenti per contrastare il cambiamento climatico

Un altro progetto, invece, riguarda proprio la mobilità sostenibile, sia privata che pubblica, la quale gioca un ruolo molto importante nella transizione energetica (per saperne di più, visita il sito ufficiale).

Anche l’Italia, quindi, si sta muovendo verso questa direzione, con incentivi e potenziamenti per favorire le fonti di energia rinnovabile e migliorare l’efficienza energetica degli edifici.

Decarbonizzazione: necessaria per la transizione energetica

Quando si parla di transizione energetica, un altro concetto che si analizza è quello della decarbonizzazione.

La decarbonizzazione è un processo che mira alla totale eliminazione di anidride carbonica, immessa nell’atmosfera con l’uso dei combustibili fossili.

Indica altresì il rapporto tra quantità di energia consumata ed emissioni di gas, il quale dovrebbe essere il più ridotto possibile.

La CO2, in grandi quantità, è estremamente dannosa per l’ambiente, per questo la decarbonizzazione deve essere un obiettivo necessario. La transizione energetica gioca un ruolo fondamentale in questo, perché meno CO2 significa meno impatto ambientale.

I vantaggi possono essere molteplici, a partire dal risparmio economico, che con la decarbonizzazione potrebbe realizzarsi attraverso la diminuzione del costo dell’energia elettrica.

Inoltre, la decarbonizzazione può contribuire non solo alla transizione energetica ma, anche, a quella che viene definita neutralità climatica.

Neutralità climatica: un obiettivo europeo 

Transizione energetica e neutralità climatica sono spesso due concetti legati fra loro.

La neutralità climatica è quella condizione per cui si azzerano le emissioni nette di gas a effetto serra. Si tratta di un altro obiettivo fondamentale e la transizione energetica è necessaria per il suo raggiungimento.

Per fare questo, l’Unione Europea si è posta come anno limite il 2050. Entro quella data, infatti, la neutralità climatica deve essere raggiunta e, per farlo, si stanno già incentivando comportamenti più green, sia da parte dei cittadini che delle aziende (per saperne di più, clicca qui).

La neutralità climatica è diventata legge, ma quali azioni pratiche possiamo compiere per favorirla?

Una su tutte, alimentare case e aziende esclusivamente attraverso fonti di energia rinnovabile (scopri quali sono cliccando qui).

Fotovoltaico e transizione energetica

Uno degli aspetti fondamentali della transizione energetica comprende l’investimento nelle fonti di energia rinnovabile. In particolar modo, per gli ambienti residenziali e aziendali, l’energia solare risulta essere la più indicata ed economica e, di conseguenza, la fonte energetica ideale nel contesto attuale.

Il fotovoltaico, rispetto a qualche anno fa, adesso è fortemente incentivato, anche dallo Stato, con detrazioni fiscali come l’Ecobonus.

Una maggiora diffusione della tecnologia fotovoltaica è la strada più semplice per fare la differenza, per creare abitazioni più green e aziende sostenibili, ridurre l’emissione di gas serra nell’ambiente.

Fin dove si spinge il potenziale dell’energia solare? Città completamente alimentate da energie rinnovabili, altamente tecnologiche e a zero emissioni: le smart cities (scopri cosa sono cliccando qui).

Promuovere la transizione energetica vuol dire pensare al futuro. Il fotovoltaico è l’alleato migliore.

Un mondo più rispettoso dell’ambiente e più consapevole della propria responsabilità ambientale deve compiere fino in fondo la propria transizione energetica.

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