Sviluppo sostenibile: un nuovo obiettivo

Prendersi cura dell’ambiente e di tutti gli esseri viventi che lo popolano è il nuovo obiettivo che deve porsi l’umanità. Per questo, negli ultimi anni, si è affermato il concetto di sviluppo sostenibile.

Ma che cosa significa in concreto e quali possono essere i comportamenti da adottare per favorirlo? Partiamo con ordine.

Definizione di sviluppo sostenibile

Lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”. (Rapporto Brundtland, 1987)

Quando si parla di sviluppo sostenibile, spesso ci si affida a questa frase scritta all’interno del rapporto Brundtland, pubblicato nel 1987. A distanza di 35 anni, l’attenzione su questo tema è più che mai elevata.

In poche parole, lo sviluppo sostenibile promuove un’idea di sostenibilità a 360° gradi, non solo per l’ambiente ma, anche, per tutti gli esseri viventi che popolano e popoleranno la Terra negli anni a venire.

Tramandare alle generazioni future l’idea di un mondo più equo e sano non è solo un obiettivo, ma una vera e propria responsabilità collettiva.

E’ possibile racchiudere le responsabilità cardine che muovono lo sviluppo sostenibile in 3 ambiti:

  • Responsabilità economica;
  • Responsabilità sociale;
  • Responsabilità ambientale.

Responsabilità economica: sostenibilità finanziaria

Trasformare la nostra economia, passando a un sistema più sostenibile, è certamente una responsabilità importante.

In questo ambito, produrre lavoro e reddito in modo duraturo è indispensabile, dato che lavoro e reddito costituiscono una parte fondamentale nella vita di una persona.

Responsabilità sociale: un mondo più equo 

Garantire a ogni uomo e donna pari diritti e pari opportunità è fondamentale per un sistema di sviluppo sostenibile.

Il principio giuridico, alla base dell’espressione “pari diritti e opportunità”, si propone di eliminare qualsiasi forma di discriminazione di genere nella vita sociale, economica e politica, con una particolare attenzione al mondo del lavoro.

In Italia, i diritti tra uomo e donna sono stati riconosciuti legalmente con l’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana del 1º gennaio 1948.

La questione sorse diversi anni prima, quando, nel 1789, la dichiarazione dei diritti umani formalizzò l’abolizione dei privilegi legati ai ceti e alle differenze di genere.

La responsabilità sociale è un concetto che si estende oltre le differenze di genere: è la capacità di assicurare le stesse condizioni di benessere umano a tutti: dalla qualità della vita alla sicurezza, per arrivare infine ai servizi al cittadino.

Parlando di qualità della vita, introduciamo un argomento da tempo al centro dell’attenzione mondiale.

Responsabilità ambientale: prendersi cura della nostra casa 

Uno dei punti cardine dello sviluppo sostenibile è preservare e tutelare la nostra casa: il pianeta Terra. Dagli animali alle piante, dai mari all’aria che respiriamo ogni giorno, ciascun elemento è importante: anche il più piccolo.

La dimora ideale per l’essere umano è una sola. Per questa ragione, dobbiamo prenderci la responsabilità di tutelarla.

Obiettivo sviluppo sostenibile: cosa è stato fatto?

Il primo obiettivo di sviluppo sostenibile risale al 1972, stabilito durante la Conferenza di Stoccolma. L’evento fu sicuramente di importanza storica, aprendo la strada ad una serie di iniziative volte a sancire provvedimenti di portata internazionale.

Un’altra pietra miliare fu il Protocollo di Kyoto, nel 1997. Con questo accordo, la lotta contro il cambiamento climatico potè definirsi intrapresa e l’impegno di ridurre gas serra – nocivi per l’ambiente, come il metano – fu sottoscritto da paesi di tutto il mondo. (per approfondire, clicca qui).

Recentemente, l’ONU ha stilato l’importantissima Agenda 2030. A questa facciamo riferimento come road map da seguire per raggiungere obiettivi che favoriranno lo sviluppo sostenibile globale.

Che cos’è l’Agenda 2030?

Conosciuta anche come “Gli accordi di Parigi”, l’Agenda 2030 non è altro che una serie di traguardi che l’ONU è prefissato di raggiungere entro il 2030.

Questi obiettivi si basano su 5 concetti chiave, detti anche 5 P:

  • Prosperità
  • Pianeta
  • Pace
  • Persone
  • Partnership

Tutte le responsabilità di cui abbiamo parlato in precedenza possiedono un enorme potenziale d’azione in questi ambiti e, pertanto, esse sono indispensabili per raggiungere quanto prefissato.

Sono ben 17 gli obiettivi che l’ONU si è dato entro il 2030. Tra questi, menzioniamo il diritto universale all’istruzione, la riduzione delle disuguaglianze (per saperne di più, clicca qui) e il punto numero 7, che ha, senza dubbio, catturato la nostra attenzione: energia accessibile e più pulita.

Cosa possiamo fare per lo sviluppo sostenibile?

Se è vero che le istituzioni e i governi devono attuare misure importanti per poter rendere possibile lo sviluppo sostenibile, ogni singolo cittadino può fare la propria parte per contribuire.

Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, una delle soluzioni che contribuisce a salvaguardare la Terra è l’utilizzo delle energie rinnovabili come, per esempio, l’energia solare.

E’ possibile aumentare la classe energetica degli edifici installando impianti fotovoltaici. Questa è un’azione concreta per ridurre le emissioni di CO2 che ogni giorno l’uomo immette nell’atmosfera (per approfondire, clicca qui).

Alimentare la propria casa o la propria azienda con energia pulita vuol dire favorire lo sviluppo sostenibi

Educare allo sviluppo sostenibile

Trasmettere ai propri figli l’amore per l’ambiente e per gli altri non solo è importante, ma anche necessario.

Lasciare in eredità un mondo giusto ed equo è una responsabilità.

Insegnare alle nuove generazioni come continuare questo processo di sviluppo sostenibile è altrettanto doveroso. Come? Si può iniziare adottando uno stile di vita green.

 

 

 

 

 

 

 

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