In questo periodo storico, ridurre la dipendenza energetica da fonti fossili, responsabili dell’aumento dei gas serra e del conseguente inquinamento, è diventato necessario per la salvaguardia dell’ecosistema e per evitare un’emergenza energetica.
Combattere l’utilizzo delle fonti fossili è una sfida ardua.
Come per ogni nemico, per combatterlo e vincere occorre innanzitutto conoscerlo. Quali sono i combustibili fossili e qual è lo scenario italiano in fatto di sostenibilità e indipendenza energetica? Procediamo con ordine.
Fonti fossili: quali sono
I combustibili fossili sono detti così perché sono composti da sostanze organiche. Sostanze, che hanno subìto reazioni chimiche che li hanno portati ad essere stabili e ad alta concentrazione di carbonio, uno degli elementi cardine della biosfera.
La loro particolarità risiede nel fatto che si sono formati in milioni di anni concentrati in alcune zone. Infatti, i combustibili fossili sono presenti, spesso nel sottosuolo, non in modo omogeneo, ma in specifiche locazioni dette giacimenti.
I principali combustibili fossili sono:
- Carbone
- Petrolio
- Gas Naturale
Il carbone è stato il combustibile fossile più utilizzato e più conosciuto. Si estrae direttamente da rocce con forte presenza di carbonio, a causa di tracce vegetali che si sono depositate tra gli strati rocciosi.
Il petrolio si è formato dalla decomposizione di microorganismi ed è una sostanza dalla consistenza oleosa.
È presente in giacimenti solitamente situati nel sottosuolo marino e necessita di trivelle per essere estratto, oltre a dover essere raffinato per essere utilizzato.
Anche il gas naturale si forma dalla decomposizione di microorganismi e si trova in giacimenti sotterranei; spesso, è presente nello strato superficiale dei giacimenti di petrolio. È composto prevalentemente da molecole di metano.
Queste tre fonti fossili hanno una cosa in comune: non sono rinnovabili.
Essendosi create da complesse reazioni avvenute nel corso di milioni di anni, sono destinate a esaurirsi.
Fonti fossili in Italia: come siamo messi?
In Italia, l’utilizzo di fonti fossili è ancora elevato e si rende così necessario accelerare il processo di transizione energetica (Il futuro passa dalla transizione energetica).
Secondo l’ultimo report ISPRA, il quale analizza il sistema energetico italiano dal 1990 al 2019, i valori di utilizzo di fonti fossili si è abbassato, tranne per il gas naturale, che è passato dal 26,3% al 39,2% nel 2019.
Il riscaldamento residenziale è ancora fortemente dipendente dalle fonti fossili. Infatti, stando al 2021, il gas naturale è stato utilizzato per il 50%, seguito da biomasse solide (28%) e prodotti petroliferi (8%). Solo il 5,4% è prodotto grazie all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile a zero emissioni. (per saperne di più, clicca qui).
È necessario che il valore delle fonti di energia rinnovabile aumenti, per rispettare gli obiettivi dell’Agenda 2030 e arrivare alle zero emissioni entro il 2050.
Quali sono i combustibili fossili più inquinanti?
Il combustibile fossile che più di tutti è il responsabile delle emissioni di gas serra è il carbone.
Responsabile dell’inquinamento atmosferico, la combustione di carbone è dannosa per la salute, ed è utilizzato ancora in molte parti del mondo. Così come il petrolio, impiegato non solo per i carburanti fossili ma, anche, per la creazione della plastica, un materiale ancora largamente diffuso.
Il gas naturale si attesta come la fonte fossile meno inquinante, anche se è comunque il metano è responsabile come petrolio e carbone dell’aumento dei gas serra nell’atmosfera.
Cosa sono i gas serra
Perché i gas serra sono responsabili del riscaldamento globale? Per via della loro funzione di immagazzinare i raggi infrarossi del sole e riscaldare, così, l’aria.
I gas serra sono responsabili dell’aumento della temperatura terrestre.
Il principale composto che li caratterizza è l’anidride carbonica, essa si forma dalla combustione di fonti fossili, processo utilizzato per la produzione di energia.
Prima della rivoluzione industriale, i gas serra non rappresentavano un problema, in quanto le piante assorbivano l’anidride carbonica presente nell’aria per eseguire la fotosintesi clorofilliana.
Ora, la quantità di anidride carbonica immessa nell’atmosfera è superiore a quanto può assorbire la vegetazione presente.
Inoltre, pratiche di deforestazione stanno riducendo drasticamente la vegetazione. (Emissioni di CO2: il danno e la soluzione).
I gas causano l’effetto serra, chiamato così perché si forma una cappa di calore in cui la temperatura continua ad aumentare.
Per questo, è necessario passare alle fonti di energia rinnovabile, subito.
Fonti fossili vs fonti rinnovabili
Le fonti rinnovabili, a differenza delle fonti fossili, presentano numerosi vantaggi. Ad esempio, esse sono:
- Sostenibili
- Sicure
- Inesauribili
- Alla portata di tutti
Infatti, mentre le fonti fossili sono in mano solo a un ristretto numero di persone e chi non le possiede è costretto ad acquistarle (così come succede per l’Italia), le fonti rinnovabili sono accessibili a tutti grazie all’utilizzo dell’energia del sole, dell’aria e dell’acqua.
Il fotovoltaico, in particolar modo, si sta affermando come l’energia rinnovabile più conveniente. Il prezzo degli impianti fotovoltaici è diminuito nell’ultimo decennio ed è agevolato anche da incentivi fiscali disposti dal Governo.
Così, se il nemico da combattere è l’uso di combustibili fossili, l’alleato perfetto sarà l’impiego di fonti di energia rinnovabile.
Per favorire la transizione energetica è essenziale:
- compiere il processo di decarbonizzazione;
- raggiungere l’indipendenza energetica.
Le fonti di energia rinnovabile sono l’alleato perfetto per abbandonare definitivamente l’utilizzo di combustibili fossili.
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