Agrivoltaico in Italia: arriva l’approvazione del MASE

L’agrivoltaico, in Italia, è stato oggetto di molteplici discussioni in questo ultimo periodo, dato che è visto come una risorsa da sfruttare non solo per la produzione di energia nazionale ma, anche, come strumento tecnologico per l’agricoltura.

Il MASE ha approvato la proposta di decreto per l’agrivoltaico innovativo e, ora, dovrà essere vagliata dalla Commissione Europea.

Vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta e perché è importante per dare una svolta al nostro modo di vedere l’energia.

Decreto impianti agrivoltaici avanzati: 1 GW entro il 2026

Il Decreto impianti agrivoltaici avanzati promuove l’installazione di precisamente 1,04 GW di potenza solare entro il 30 giugno 2026, situata in zone agricole adatte all’installazione di pannelli solari.

Grazie al PNRR verranno stanziati per questo progetto 1 mld di euro, contribuendo a creare incentivi a fondo perduto.

Un aspetto importante è sicuramente quello di far coesistere agricoltura e fotovoltaico, contribuendo alla sostenibilità ambientale ed economica delle aziende agricole.

In questo modo verrà favorita la prestazione climatico-ambientale e verranno ridotti i costi di approvvigionamento dell’energia elettrica, sfruttando anche i bacini idrici vicini con il fotovoltaico galleggiante.

Nello specifico, il decreto ministeriale prevede due misure:

  • Un contributo in conto capitale al massimo al 40%
  • Tariffa a valere sulla quota di energia elettrica immessa in rete

Incentivi agrivoltaico: i requisiti

Vi sono dei requisiti minimi da rispettare per poter usufruire degli incentivi sull’agrivoltaico, impiantistici e di esercizio.

Per quanto riguarda i requisiti impiantistici troviamo:

  • Superficie minima destinata all’attività agricola almeno del 70%
  • Non più del 40% del terreno deve essere occupato dai pannelli fotovoltaici
  • L’altezza dei pannelli deve essere sufficiente a consentire le normali attività agricole

Invece, per quanto riguarda i requisiti di esercizio:

  • Sul terreno agricolo adibito al fotovoltaico l’attività agricola/pastorale deve continuare
  • Alcuni parametri devono essere monitorati, come microclima, risparmio idrico e la produttività del terreno

Infatti, uno degli aspetti fondamentali di questo agrivoltaico innovativo è la possibilità che l’impianto sia costantemente monitorato, sia da un punto di vista di produzione di energia sia dal lato agricolo.

Il tutto verrà gestito dal GSE, che avrà il compito di controllare l’agrivoltaico e stilare rapporti su quanto stia effettivamente portando beneficio per quanto riguarda l’energia elettrica.

Questo è fondamentale per sapere se si stanno rispettando i requisiti e in che percentuale si sta contrastando l’inquinamento atmosferico.

Agrivoltaico e comunità energetiche: un binomio contro l’inquinamento

Per contrastare l’inquinamento atmosferico e ridurre le emissioni, l’agrivoltaico e le comunità energetiche sono fondamentali per rendere il nostro paese sempre più indipendente energicamente.

Abbiamo visto come le comunit à energetiche favoriscano la condivisione dell’energia e, ora che il Decreto è pronto, ci si avvicina sempre di più alla loro realizzazione.

Comunità energetiche rinnovabili: pronto il decreto

Con l’agrivoltaico si va ad aggiungere una nuova misura che mira alla sostenibilità e che permetterà alle aziende agricole di utilizzare energia pulita e far coesistere agricoltura e solare.

Entrambi questi decreti si riveleranno fondamentali per il futuro, soprattutto alla luce dei recenti aumenti dei costi dell’energia elettrica, portando risparmio economico e riducendo l’inquinamento atmosferico.

In conclusione, l’agrivoltaico sarà un altro strumento importante per la lotta al cambiamento climatico, diventando un tassello centrale nell’evitare che la temperatura terreste arrivi al famigerato 1,5°C in più.

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