Novità comunità energetiche: un nuovo strumento dal GSE

L’ultima novità sulle comunità energetiche arriva direttamente dal GSE.

Le comunità energetiche, soprattutto quelle rinnovabili, rappresentano il futuro dell’energia, che passerà a essere un bene collettivo grazie agli incentivi e alle misure proposte dal Governo.

Che cos’è questo nuovo strumento?

Novità comunità energetiche: mappa interattiva del GSE

L’ultima novità in fatto di comunità energetiche la segnala il GSE, il quale ha messo a diposizione una mappa interattiva che mostra le aree convenzionali sottese alle cabine primarie presenti in tutto il territorio.

Nello specifico, tramite coordinate geografiche o un indirizzo specifico, è possibile identificare i punti di connessione e controllare che siano sottesi alla stessa cabina primaria, evidenziando anche:

  • I confini comunali
  • Il codice univoco dell’area convenzionale
  • La ragione sociale del distributore

Questo è importante per i distributori, soprattutto per sapere se è possibile costituire delle comunità energetiche o di autoconsumo.

Se i punti di connessione, infatti, sono associati alla stessa cabina primaria è possibile e meno difficoltoso costituire una comunità energetica.

Con questa mappa interattiva, il GSE promuove la costituzione di comunità energetiche e gruppi di autoconsumo, il futuro dell’energia.

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Che cos’è una cabina primaria?

Una cabina primaria, o cabina di alta tensione, trasforma l’energia in ingresso ad alta tensione in energia a media tensione.

Comunicando poi con una cabina secondaria, l’energia viene ulteriormente trasformata in bassa tensione, utilizzabile a questo punto dagli edifici.

Una cabina, che sia primaria o secondaria, è un impianto elettrico dotato di un trasformatore, e permette di abbassare la tensione della corrente per renderla fruibile.

È importante identificarla per sapere se i punti di connessione che desiderano comporre una comunità energetica siano presenti nella stessa area convenzionale.

Comunità energetiche: il futuro è condivisione

Con l’introduzione delle comunità energetiche e dei gruppi di autoconsumo, si sta andando sempre di più verso un futuro in cui l’energia viene visto come un bene collettivo.

La lotta alla povertà energetica è, infatti, uno dei punti cardine della transizione energetica e dello sviluppo sostenibile, dove l’energia gioca un ruolo chiave per il benessere delle persone.

Sviluppo sostenibile: un nuovo obiettivo

Per questo, deve essere accessibile e quanto più sostenibile possibile.

Le CER, comunità energetiche rinnovabili, sfruttando per l’appunto le fonti di energia rinnovabile, come il fotovoltaico, per fornire energia a un collettivo di persone, e non è necessario che tutte queste abbiano, per esempio, un proprio impianto fotovoltaico.

Comunità energetiche rinnovabili: cosa sono e perché sono il futuro

Se un’azienda o un ente pubblico, come scuole e edifici amministrativi, installano sulla propria copertura dei pannelli fotovoltaici, l’energia prodotta da essi può alimentare le utenze anche degli edifici circostanti e chiunque possieda i propri moduli solari può contribuire alla condivisione.

In questo modo, l’energia viene utilizzata e condivisa, rendendo disponibili a tutti i vantaggi del solare, come il risparmio energetico ed economico.

La mappa fornita dal GSE aiuterà i distributori e gli utenti che ne faranno uso per costituire sempre più comunità energetiche, permettendo a chiunque di usufruire di energia pulita e sicura.

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