Giornata mondiale dell’ambiente 2023: cinquant’anni di lotta all’inquinamento

Cosa possiamo fare per ridurre l’inquinamento e salvaguardare il Pianeta?

Questa è la domanda che si pone ogni anno l’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) per trovare soluzioni per combattere l’inquinamento e il riscaldamento globale.

Il 5 giugno, quindi, è stata istituita la Giornata mondiale dell’ambiente che, nel 2023, compie ben cinquant’anni.

Giornata mondiale dell’ambiente 2023: il tema di quest’anno

Per la Giornata mondiale dell’ambiente 2023, il tema è #BeatPlasticPollution, che significa: Combatti l’inquinamento da plastica.

Quest’anno l’UNEP, quindi, pone lo sguardo sulla plastica, di cui l’utilizzo viene spesso abusato, finendo per inquinare mari e terreni con la sua dispersione nell’ambiente.

Inoltre, la plastica viene creata utilizzando il petrolio, una fonte di energia non rinnovabile e altamente inquinante.

Si stima, secondo l’UNEP, che 400 milioni di tonnellate di plastica vengano prodotte ogni anno e di questi, meno del 10% viene riciclato.

Di questi, circa 19-23 milioni di tonnellate finiscono per disperdersi nei mari, laghi e fiumi.

Questo è un problema per l’intero ecosistema, anche per quello che riguarda il fenomeno delle microplastiche.

Le microplastiche, infatti, si depositano anche sui prodotti alimentari, oltre ad essere inalate inconsapevolmente.

L’UNEP, quest’anno, vuole sensibilizzare le persone, i governi e le aziende a prendere in seria considerazione questa problematica per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi.

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Infatti, la plastica potrebbe, se non si prendono provvedimenti concreti, rappresentare il 19% delle emissioni totali consentite dall’accordo di Parigi nel 2040.

Plastiche e microplastiche: gli aspetti più inquinanti

Plastiche e microplastiche sono ormai parte, purtroppo, del nostro ecosistema e hanno raggiunto anche zone apparentemente incontaminate.

Infatti, sono state trovate tracce di microplastiche anche sulla vetta dell’Everest e nelle profondità della Fossa delle Marianne.

Luoghi inaccessibili ma che presentano frammenti di plastica derivati dall’attività umana anche a molti chilometri di distanza.

Anche gli animali soffrono dell’inquinamento da plastica, a causa dell’ingerimento e del soffocamento causato dall’impigliarsi nella plastica, oltre ad altri pericoli.

Si stima che siano più di 800 le specie a rischio e questo può compromettere anche la biodiversità della Terra.

Economia circolare: la soluzione al problema

L’UNEP punta molto sul concetto di economia circolare per:

  • Favorire il riciclo consapevole
  • Combattere gli sprechi di plastica
  • Evitare di creare così tanta nuova plastica

Economia circolare: i vantaggi

Infatti, passare a un tipo di economia basato sulla circolarità e il riciclo potrà portare a ridurre dell’80% il volume della plastica che entra negli oceani entro il 2040.

In questo i governi e le aziende dovrebbero muoversi per proporre nuove misure per favorire il riciclo consapevole.

Nel quotidiano, quello che si può fare è:

  • Limitare l’utilizzo di plastica
  • Fare la raccolta differenziata

Scegliere prodotti per la propria abitazione che siano sostenibili significa anche guardare al riciclo, per fare in modo che non vengano dispersi nell’ambiente una volta arrivati a fine vita.

L’economia circolare dovrebbe riguardare tutti gli aspetti della vita, dall’abbigliamento, al cibo, all’efficientamento energetico della propria abitazione.

In conclusione, la Giornata mondiale dell’ambiente è un’occasione per l’uomo di riflettere sul proprio impatto sulla Terra e salvaguardare così l’ecosistema e adottare abitudini green.

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