Costo dell’energia elettrica e del gas alle stelle: è l’apocalisse energetica?

Nonostante gli sforzi di contenimento del Governo, arriva una gelida novità: la spesa in bolletta è impazzita. In Italia la famiglia tipo spenderà 300 euro in più per il costo dell’energia elettrica e del gas. Già a luglio i rincari avevano scosso gli utenti, segnando + 9 punti per il gas e + 15 per l’energia elettrica. Questa volta però, famiglie, aziende e istituzioni, affrontano una vera e propria crisi energetica. Quali ragioni hanno portato a questo balzo e quali prospettive sono all’orizzonte?

Costo dell’energia elettrica e del gas: da cosa dipende

Come ogni trimestre, l’autorità dell’energia aggiorna i costi dell’energia elettrica e del gas. Di norma, l’aggiornamento avviene sulla base di fattori quali crescita della domanda, operatività dei giacimenti e costi di trasporto, grado di inquinamento riconducibile alle grandi aziende.

Le previsioni non si smentiscono. I rincari sono stati davvero significativi: +29,8% per la corrente elettrica e +14,4% per il gas metano. Ai fattori solitamente responsabili, quest’anno si aggiungono anche alcune dinamiche politico-economiche internazionali. Il risultato è un clima di incertezza e incredulità che stanno vivendo di persona tanti consumatori.

Le ragioni degli incrementi dei costi energetici

Ancora una volta, c’entra la pandemia di coronavirus. I suoi effetti imprevedibili non hanno lasciato fuori nessun settore. La perdita di vite umane, purtroppo, si posiziona prima in classifica, seguita a vista dalla recessione economica.

Alla produzione globale serve energia, e tanta, per rimettere in moto l’economia mondiale. Dietro i rincari perciò, si cela principalmente una maggiore domanda di energia.

In sintesi, l’impennata dei prezzi è dovuta a:

  • domanda in crescita;
  • costo delle materie prime energetiche;
  • quantità di energia prodotta disponibile;
  • costo delle emissioni CO2;
  • carenza di fonti rinnovabili;

I numeri parlano. A distanza di un solo anno, i costi di carbone, petrolio e gas naturale superano ogni aspettativa.

Materia prima Settembre 2020 Settembre 2021
Carbone 50 dollari/T 218 dollari/T
Petrolio Brent < 40 dollari/T 78 dollari/T
Gas naturale 2,50 dollari/metro cubo 5,90 dollari/metro cubo

 

Il costo delle materie prime

Per la fornitura di gas naturale, l’Europa dipende dall’estero. Non essendo autonomo, a fare il bello e il cattivo tempo nel vecchio continente ci sono i produttori del Nord Europa. La produzione riservata ai nostri paesi non riesce a star dietro alla domanda. Conseguenza? Il costo della materia prima lievita.

La scorsa Primavera, i consumi europei di gas naturale sono stati notevoli a motivo delle temperature, inferiori alle medie stagionali. Così, il gas che solitamente in quel periodo viene stoccato, è già stato utilizzato. Se aggiungiamo poi che molta dell’energia prodotta nell’area atlantica è stata destinata ai paesi asiatici, è facile comprendere perché in Italia siamo per così dire, rimasti a piedi.

Il costo delle emissioni CO2

Per favorire la decarbonizzazione, l’Unione Europea ha imposto alle aziende degli obblighi nei confronti dell’ambiente. Le grandi imprese sono tenute ad acquistare un numero annuale di quote di emissioni CO2 (Emission Trading System). Una quota equivale una tonnellata di CO2 l’anno e a settembre 2021 costa oltre i 50 €.

L’obiettivo di questa misura è indurre le aziende a ridurre la propria impronta ecologica. Le aziende più virtuose possono poi rivendersi le proprie quote in avanzo ad aziende che le hanno esaurite, per questo parliamo di “mercato delle aste verdi”. In questo caso, una parte dei ricavi ottenuti tramite il mercato delle aste verdi è servito a limitare gli aumenti che avrebbero colpito le famiglie più bisognose.

Qualcuno dice che questo è un cane che si morde la coda. Per spendere meno in quote verdi, le aziende spostano la loro attenzione sul gas; così la domanda sale anche all’ingrosso. Sulle nostre bollette questa voce – poco conosciuto agli utenti residenziali – incide per il 20% dei rincari.

Per saperne di più, leggi anche Come funziona il mercato delle quote verdi.

La carenza di fonti rinnovabili

Come se non bastasse, il gas serve anche alle centrali termoelettriche, che costituiscono la prima fonte di produzione energia elettrica del nostro paese. Di conseguenza, aumenta anche il costo della luce.

Se le centrali di produzione di energia da fonti rinnovabili prendessero il posto di quelle termoelettriche, il Sole farebbe da padrone e con esso l’energia pulita.

L’intervento del Governo sui costi dell’energia elettrica e del gas

La situazione vi sembra apocalittica? È doveroso riconoscere che la realtà poteva essere addirittura peggiore. I rincari avrebbero dovuto battere ogni record: + 45% per la bolletta dell’elettricità e + 30% per quella del gas.

Le misure d’emergenza prese per arginare gli aumenti sono state principalmente le seguenti:

  • gli oneri generali di sistema sono stati temporaneamente eliminati;
  • un bonus sociale per le famiglie bisognose è stato messo a disposizione per 500 mln;
  • l’Iva sulla bolletta del gas è stata dimezzata fino a raggiungere il 5%.

Gli aiuti sollevano circa 29 mln di famiglie, ne salvano 3 mln tra le meno abbienti e soccorrono, in parte, 6 mln di microimprese. Sta di fatto però, che quest’anno, per la famiglia tipo, i costi dell’energia elettrica ammonteranno a 631 euro e per il gas a 1.130 euro. Quindi, complessivamente, per ogni famiglia, i prezzi saliranno di circa 300 euro.

La tempistica degli interventi di efficientamento energetico

Ulteriore fattore non trascurabile, è il disagio della carenza dei materiali. Il settore dell’impiantistica rallenta a motivo della minore produzione dei microchip e della mancanza di semiconduttori; Apple e Tesla ne sanno qualcosa. Ricordiamo infatti che entrambe le aziende si riforniscono proprio in Cina e che questa potenza industriale domina con il 70% della produzione globale dei semiconduttori. Le norme rigorose sul consumo energetico, imposte dalle autorità cinesi, hanno rallentato e in alcuni casi bloccato le attività produttive.

Il Superbonus 110%, e con esso gli altri incentivi fiscali per le ristrutturazioni e il miglioramento energetico, hanno invece aperto la porta ad un boom di interventi.

La problematica che va avanti ormai da mesi è presto intuibile. Se da una parte le squadre degli installatori sono oberate di cantieri, dall’altra si verifica il paradosso: il cantiere non può essere eseguito perché il materiale non è disponibile. La lista dei cantieri aumenta e l’utente finale, spesso ignaro di tutto ciò, continua a pagare bollette elevate. L’azienda fornitrice anticipa i lavori per i cantieri realizzabili, ma chiude il cerchio dopo mesi.

Valore Solare fronteggia l’emergenza confermando la qualità

In questo contesto, mantenere un’offerta basata su prodotti di qualità come gli impianti fotovoltaici SunPower o i sistemi di accumulo Tesla, è un valore aggiunto che va riconosciuto. Ed è quanto sta facendo Valore Solare.

La situazione può evolvere rapidamente, e la speranza è che l’apocalisse energetica favorisca ulteriori disposizioni orientate verso la transizione energetica, ma strutturali ed estese anche alla platea delle imprese.

Dall’utente finale, che è sul punto di liberarsi una volta per tutte dai rincari in bolletta per fare posto ai vantaggi del risparmio energetico, è richiesto uno sforzo cosciente nell’attendere il proprio turno, con pazienza e collaborazione.

Il team di Valore Solare è orientato da sempre a fronteggiare momenti come questo, senza risparmiarsi per portare a compimento ogni progetto, per la soddisfazione del cliente.

Compila il form, al resto pensiamo noi!

    Nome *

    Cognome *

    Email *

    Città *

    Telefono *

    Consumi *

    Chiama ora