Cop28: obiettivi comuni per la sostenibilità ambientale

Si è da poco concluso a Dubai il Cop28, un incontro internazionale per discutere della sostenibilità ambientale.

Quest’anno, il Cop 28 presentava obiettivi comuni, tra cui uno in particolare: l’abbandono delle fonti fossili per il settore energetico.

Cop28: NET Zero entro il 2050

Il 13 dicembre è stato pubblicato il Global Stocktake, il primo bilancio globale riguardante gli impegni presi da ogni Paese per ridurre le emissioni di gas serra.

L’obiettivo, come detto in precedenza, è quello di arrivare alle NET Zero, le zero emissioni, entro il 2050.

Gli accordi si sono concentrati sulla transizione energetica e sull’efficientamento degli edifici, in quanto questi ultimi sono uno dei maggiori responsabili dell’inquinamento atmosferico, essendo elementi fortemente energivori.

Inoltre, l’Europa ha portato al tavolo i suoi obiettivi di transizione energetica, trainando di fatto le discussioni in merito, dato che gli obiettivi di transizione green sono stati già fissati in precedenza dal Vecchio Continente.

Gli obiettivi, quindi, sono comuni e durante la Cop28 tutti i Paesi partecipanti sono stati invitati a concorrere per l’obiettivo delle zero emissioni entro il 2050 con determinazione.

Cop28: l’inizio dell’era post-fossile

Uno degli aspetti che è emerso durante le discussioni della Cop28 riguarda il fatto che il mondo si deve preparare per l’era post-fossile.

Questo è possibile con delle iniziative:

  • Abbandono dei sussidi per impianti che utilizzano una fonte fossile
  • Incremento delle fonti di energia rinnovabile
  • Efficientamento energetico degli edifici

Soprattutto per quanto riguarda il primo punto, è importante che i vari Paesi scoraggino l’utilizzo di impianti, per esempio di riscaldamento, a combustibili fossili e incentivino quelli ibridi e totalmente elettrici.

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Inoltre, per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni entro il 2050 è necessario incrementare le fonti di energia rinnovabile, sfruttando le coperture degli edifici e i terreni.

Si parla, quindi, di inizio dell’era post-fossile, dove l’energia viene concepita in un modo totalmente diverso rispetto a quello a cui si era abituati.

Energia: da fonte individuale a collettiva grazie alle comunità energetiche

Uno degli aspetti da prendere in considerazione per la lotta alla povertà energetica è il tipo di fruibilità dell’energia.

Infatti, grazie alle CER, è possibile distribuire l’energia prodotta, per esempio, da un grande impianto fotovoltaico alla collettività, in modo che tutti possano usufruire di energia rinnovabile, sicura, pulita ed efficiente.

Così facendo si rivoluziona totalmente il modo di vedere l’energia che da bene individuale passa a bene collettivo.

Questo, in relazione a quanto detto alla Cop28, perché si è visto come le fonti fossili non siano adatte alla lotta contro la povertà energetica e invece le fonti rinnovabili rappresentano una speranza, un elemento fondamentale per la transizione energetica e l’era post-fossile.

Anche se la Cop28 non ha parlato esplicitamente di CER, ha parlato però di povertà energetica e della necessità di passare alle rinnovabili per raggiungere gli obiettivi prefissati, tra cui quello delle zero emissioni entro il 2050.

Se i Paesi partecipanti devono essere parte attiva del processo di transizione energetica, nel piccolo chiunque può fare la differenza.

Raggiungere l’obiettivo delle NET Zero non è impossibile se ognuno è parte attiva del processo.

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