Comunità energetica rinnovabile: un’opportunità per tutti

Ora che il Decreto è pronto, è bene sapere come la Comunità energetica rinnovabile sia un’opportunità da prendere in considerazione, che può davvero fare la differenza sul modo di vedere l’energia.

La transizione energetica continua a fare il suo corso e l’aspetto della condivisione dell’energia può davvero fare la differenza in questo processo.

Formare una comunità energetica rinnovabile: requisiti 

Prima di tutto è bene sapere i requisiti per formare una comunità energetica rinnovabile.

Innanzitutto, i partecipanti a una comunità energetica devono sottostare alla stessa cabina primaria, di cui è possibile avere una mappatura direttamente sul sito del GSE.

Trova la tua cabina primaria

Una volta individuati privati, imprese ed enti pubblici che si rifanno alla stessa cabina primaria, è necessario trovare le coperture per installare gli impianti di energia rinnovabile necessari al sostentamento della comunità.

Comunemente, si opta per impianti fotovoltaici, che possono essere installati sui tetti delle abitazioni, delle aziende o degli edifici pubblici.

Da qui, poi, si dovrà costituire una vera e propria Comunità energetica rinnovabile, sottoforma associativa e nominando dei ruoli ben definiti, trasmettendo tutte le informazioni necessarie al GSE.

Scopri come si gestisce nel tempo una Comunità energetica

In questo modo, quindi, tutti i partecipanti alla Comunità energetica rinnovabile possono beneficiare dei vantaggi dell’energia pulita, anche chi non ha installato un impianto fotovoltaico sul tetto della propria abitazione.

Questo significa anche lotta alla povertà energetica, perché offre a tutti le stesse possibilità energetiche, riducendo i costi dell’energia e rendendo la corrente prodotta dalle rinnovabili disponibile per tutti.

Comunità energetiche rinnovabili: gli incentivi 

Con l’approvazione del Decreto CER si è deciso anche di destinare alcuni fondi del PNRR alla formazione delle suddette CER.

Per le comunità energetiche rinnovabili, gli incentivi riguardano principalmente la loro costituzione e l’energia prodotta.

Nello specifico, sono due gli incentivi più importanti:

  • Tariffa incentivante sull’energia prodotta
  • Copertura del 40% a fondo perduto delle spese per i piccoli Comuni

Per quanto riguarda questo ultimo incentivo, si tratta di un contributo a fondo perduto destinato ai Comuni sotto i 5000 abitanti e va a coprire il 40% delle spese sostenute per la costituzione di un impianto fotovoltaico:

  • Progettazione
  • Installazione
  • Prodotti
  • Pratiche amministrative
  • Allaccio

Un incentivo, quindi, che aiuta proprio i Comuni più piccoli a creare comunità energetiche rinnovabili per il benessere della comunità.

Scopri l’incentivo CER piccoli Comuni

Comunità energetiche rinnovabili: i benefici

Oggi è finalmente possibile godere dei benefici delle Comunità energetiche rinnovabili.

Per vederne alcuni, questi sono:

  • Portare valore nuovo al territorio
  • Aiutano la collaborazione tra privati, aziende ed enti pubblici
  • Riduzione dei costi di approvvigionamento
  • Maggior sicurezza energetica
  • Riduzione delle emissioni
  • Creano una nuova cultura della sostenibilità
  • Ottimizzazione delle superfici disponibili

Quindi, non vi sono solo benefici a livello ambientale ed economico, ma, anche, a livello comunitario, andando ad appianare le divergenze sociali e contributive, perché tutti possono godere dell’energia pulita.

La tecnologia che più si adatta alle Comunità energetiche rinnovabili, tranne determinate eccezioni, è sicuramente quella del fotovoltaico.

Il fotovoltaico promette efficienza e sicurezza energetica ed è di facile installazione.

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