Il prezzo del gas metano è calato e, complici le temperature miti di questo gennaio, i consumi per il riscaldamento si sono abbassati. E, allora, perché si continua a parlare di caro bollette?

Analizziamo i fattori in questione.

Caro bollette: le previsioni per il 2023

La prima domanda che ci si pone è: perché le bollette del metano sono elevate, sebbene le quotazioni europee siano in forte calo?

La risposta arriva da ARERA, l’Autorità dell’Energia, la quale calcola i prezzi del gas in base alla media dei prezzi dei 30 giorni precedenti.

Dicembre si è rivelato un mese più freddo rispetto a gennaio e, quindi, il caro bollette si evidenzia dal fatto che la domanda di gas è stata più elevata e ARERA deve ancora aggiornare i prezzi.

Quindi, è probabile che le prossime bollette saranno più leggere, anche alla luce del fatto che i depositi sono riempiti all’84%, contro il 68% dell’anno scorso. Ma non illudiamoci troppo.

Ma perché si è registrata meno domanda in quest’ultimo mese?

Riscaldamento globale: temperature di inizio 2023 da record

Questo 2023 è cominciato con delle temperature da record in tutta Europa, cosa che ha fatto sì alleggerire i consumi delle famiglie ma che è indice di una problematica, quella del riscaldamento globale, ancora in corso.

Pensiamo ai 19° di Varsavia o i 17° dei Paesi Bassi, temperature comunque al di sopra della media stagionale e che sono un campanello d’allarme da tenere sotto stretta osservazione.

L’Europa, in questo senso, si sta muovendo per dipendere sempre meno dal gas russo e dal metano in generale, sia per un motivo economico sia per preservare l’ambiente.

Lo sviluppo sostenibile e l’indipendenza energetica sono gli obiettivi dell’Agenda 2030.

Fotovoltaico e riscaldamento globale: come può aiutare?

Passare alle fonti di energia rinnovabile è il primo passo che l’Europa sta compiendo per ottenere l’indipendenza energetica e ridurre l’inquinamento.

Questo perché, per esempio, in Italia la maggior parte del gas metano è impiegato nelle centrali elettriche per ottenere energia.

In questo scenario, il fotovoltaico si prospetta come una valida risorsa per combattere gli sprechi e produrre energia pulita direttamente dal sole.

Entro il 2050 si stima che gli impianti fotovoltaici saranno in grado di coprire in larga parte il fabbisogno energetico europeo, mentre il gas metano andrà sempre più a scomparire.

E come sarà possibile sfruttarlo al meglio?

Parco agrisolare: una soluzione all’inquinamento

Sfruttare l’energia solare nelle grandi zone coltivabili si rivelerà essere una strategia vincente, anche se suscita non poche perplessità nel mondo dell’industria e della preservazione del paesaggio.

La verità è che il fotovoltaico è una tecnologia non invasiva e, anzi, abbinata a certe tipologie di coltivazioni potrà addirittura aiutare a preservarle, ad esempio beneficiando delle zone ombreggiate.

In questo modo, il calore diretto del sole non le danneggerà e si potranno ottenere risultati eccezionali anche dal punto di vista della qualità.

Speciale agrisolare: parte 1

Speciale agrisolare: parte 2

Il fotovoltaico è una tecnologia sempre in continua evoluzione, e, se impiegata al meglio, potrà portare a numerosi benefici, sia in termini ambientali che di risparmio energetico.

Per contrastare il caro bollette e raggiungere l’indipendenza energetica, un impianto fotovoltaico è l’ideale sia per uso domestico sia aziendale e agricolo.

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