Accumulo fotovoltaico: perché conviene stoccare l’energia prodotta?

Un impianto fotovoltaico, con le belle giornate che si prospetteranno quest’estate, produrrà ancora più energia elettrica, utilizzabile durante le ore diurne. Ma come si può usufruire di questa energia anche durante la sera e la notte?

Con un accumulatore per fotovoltaico questo non è solo possibile ma anche estremamente conveniente.

Cominciamo dall’inizio e vediamo che cos’è una batteria d’accumulo e quali sono i vantaggi di abbinarla ai pannelli solari

Batteria per fotovoltaico: cos’è e come funziona

Una batteria d’accumulo fotovoltaico è un dispositivo elettronico che comunica con l’impianto solare e si ricarica con l’energia prodotta in eccesso durante il giorno dai moduli solari.

In questo modo sarà possibile utilizzare l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici anche durante la sera e la notte: due momenti della giornata in cui solitamente i consumi sono più alti.

Infatti, il GSE ha stimato che:

  • Il 30% dell’energia prodotta viene utilizzata istantaneamente
  • Il 70% viene reimmessa in rete e, quindi, non utilizzata

Invece, con una batteria d’accumulo si andranno a evitare queste dispersioni, immettendo in rete solo una volta che si sarà raggiunto il livello massimo di ricarica.

Il GSE ha indicato tre configurazioni in cui la batteria d’accumulo fotovoltaico può essere installata:

  • Monodirezionale lato produzione
  • Bidirezionale lato produzione
  • Bidirezionale post-produzione

Infatti, come per l’impianto fotovoltaico, anche l’installazione di un sistema d’accumulo deve essere comunicata al GSE, entro 60 giorni dalla messa in opera.

Accumulatore fotovoltaico: si possono azzerare le bollette?

È normale domandarsi, a questo punto, se sia possibile autoprodurre energia in autonomia e azzerare, così, le bollette della corrente elettrica.

Va specificato che un impianto fotovoltaico con accumulo è connesso alla rete. Pertanto, anche se si dovesse consumare tutta l’energia prodotta dai pannelli solari, occorrerà coprire un minimo di spese generate dagli oneri di sistema.

Quindi, non è possibile liberarsi del tutto dalle utenze dell’elettricità se ci si trova in zona servita dalla rete elettrica (come invece è possibile per il gas, grazie un tipo di riscaldamento elettrico), ma i costi di gestione utenza sarebbero irrisori.

Batteria per accumulo fotovoltaico: quale scegliere?

Il primo passo nel mondo dell’indipendenza energetica passa dalla scelta non solo dei moduli solari ma, anche, dalla batteria d’accumulo fotovoltaico.

Attualmente, la maggior parte delle batterie sono al litio, mentre in passato veniva utilizzata la tecnologia a piombo-acido.

Ne esistono diverse tipologie, per questo è importante conoscere il proprio fabbisogno energetico e dimensionare correttamente l’impianto fotovoltaico in base alle abitudini di consumo.

Le batterie vanno scelte e commisurate in base alla taglia dell’impianto, di modo che si carichino adeguatamente e non disperdano troppa energia.

Accumulatore fotovoltaico Tesla Powerwall 2: una tecnologia dirompente

Tesla, da qualche anno, ha deciso di sposare la causa dell’autoconsumo e, ora, la Tesla Powerwall 2 è una delle batterie d’accumulo fotovoltaico più efficienti.

Con i suoi 13,5 kWh di potenza, è in grado di accumulare l’energia prodotta dai pannelli in modo più funzionale.

Inoltre, può essere abbinata al Gateway 2 che funge da sistema anti-blackout, che permetterà di continuare a usufruire della corrente anche in caso di interruzione della linea elettrica.

I vantaggi principali sono:

  • Risparmio in bolletta
  • Sostenibilità ambientale
  • Indipendenza energetica

Tesla Powerwall: perché installarla?

In conclusione, la batteria d’accumulo è fondamentale per sfruttare appieno l’energia pulita del sole, riducendo così le bollette e l’impatto ambientale che abbiamo ogni giorno sulla Terra.

Sistemi d’accumulo fotovoltaico: i dati del 2022

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