Anche in Italia è iniziata la quarta rivoluzione industriale: Industria 4.0. Le fabbriche, infatti, sono diventate sempre più interconnesse e digitali.

Da qualche anno l’Industria 4.0 è al centro della trasformazione economica in tutto il mondo, Italia inclusa, e nel corso dell’emergenza sanitaria si è rivelata essere, insieme alla tecnologia connessa, un aspetto fondamentale per far fronte alla crisi. Inoltre, lo scorso febbraio il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha dichiarato che è necessario accompagnare le imprese verso il processo di sostenibilità ambientale e di innovazione tecnologica.

Piano Nazionale Industria 4.0: cos’è?

Il Piano del Governo Industria 4.0 è un pacchetto di incentivi che ha lo scopo di incoraggiare gli investimenti, da parte delle aziende, in tecnologie digitali. La quarta rivoluzione industriale (che segue a quelle del 1784, 1879, 1970), infatti, sta avendo come risultato una produzione industriale automatizzata e interconnessa.

Le tecnologie digitali hanno un impatto profondo su:

  • Utilizzo dei dati, declinato in big data, IoT, cloud computing e machine-to-machine;
  • Analytics, per ricavare valore dalla raccolta dei dati;
  • Interazione fra uomo e macchina, coinvolgendo la realtà aumentata e interfacce touch;
  • Robotica, stampa 3D, comunicazione e manifattura additiva.

L’Industria 4.0, inoltre, influenzerà profondamente il mercato del lavoro: a cambiare saranno le competenze e le abilità ricercate. Pensiero critico, creatività e problem solving sono già diventate skill essenziali in uno scenario in rapida evoluzione.

L’affermazione dell’Industria 4.0 in un’era sostenibile

Le tecnologie intelligenti della quarta rivoluzione industriale danno a diversi settori (dall’edilizia alla produzione, per esempio) la possibilità di entrare in un’era sostenibile. Spesso, difatti, si associa il termine sostenibilità solamente alla riduzione delle emissioni di CO₂, mentre esso è un concetto collegato anche allo sviluppo eco-compatibile e alla crescita socialmente equa.

Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU evidenziano come la sostenibilità sia la strategia aziendale del futuro: diventa un vero e proprio asset e non coinvolge solo l’impatto energetico degli edifici ma anche i sistemi di produzione intelligente, per esempio. Ed è proprio in questo contesto che entra in gioco l’Industria 4.0, che fa incontrare i processi di produzione fisica con la tecnologia digitale, l’AI e l’IoT.

Le stime parlano di una riduzione delle emissioni fino al 15% entro il 2030 grazie all’Industria 4.0.

Industria 4.0 e sostenibilità

L’obiettivo primario dell’Industria 4.0 è la fusione dei processi fisici con la connettività digitale. Un esempio? Un edificio con sensori IoT che regolano autonomamente l’uso dell’energia a seconda della domanda in tempo reale – come lo spegnimento di luci e aria condizionata quando le persone escono da una stanza.

Ma non finisce qui: l’analisi dei dati consente alle imprese di ottimizzare i processi, aumentando la produttività e, di conseguenza, registrando una crescita guidata da un funzionamento più snello e, ovviamente, un edificio più efficiente dal punto di vista energetico. L’Industria 4.0, insomma, ha in mente fabbriche intelligenti che operano in modo eco-compatibile.

Con Industria 4.0, la crescita dei business va a braccetto con la sostenibilità, poiché le tecnologie digitali danno la possibilità di acquisire informazioni che forniscono dati per ottimizzare tutto ciò che ha un impatto ambientale, e costituiscono una leva per costruire modelli circolari.

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