Decreto FER1: decarbonizzazione e fotovoltaico

Decarbonizzazione, decarbonizzazione e decarbonizzazione nel Decreto FER1. Il fotovoltaico come strategia, funziona?

Questo obiettivo negli ultimi dieci anni ha scosso le politiche internazionali portando alla nascita di organismi istituzionali dedicati all’emergenza climatica. Uno degli strumenti più rilevanti che l’Italia ha sfoderato per il raggiungimento di questo obiettivo è il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC). Il piano si sviluppa in 5 steps:

  • Decarbonizzazione;
  • Efficienza;
  • Sicurezza energetica;
  • Sviluppo del mercato interno dell’energia;
  • Ricerca, dell’innovazione e della competitività.

L’imprescindibile elemento che dovrà contraddistinguere il cambiamento è garantire sostenibilità. Su quale sia il passo più concreto da compiere per arrivare al traguardo “zero emissioni”, le istituzioni non nutrono dubbi: incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare fotovoltaico ed eolico.

Decreto FER1: incentivi per l’energia elettrica da fonti rinnovabili

Ad oggi, nel nostro paese sono attivi oltre 936.000 impianti fotovoltaici, oltre ad 11 GW di potenza eolica installata. Buono, ma non abbastanza. Bisogna accelerare la transizione energetica.

Pertanto, il PNIEC ha previsto politiche e misure legislative mirate ad incrementare la diffusione dell’energia pulita. Una di esse, ancora poco sfruttata, è l’installazione di nuovi impianti ad energia rinnovabile agevolata con incentivo fiscale denominato Decreto FER1 (Fonti Energetiche Rinnovabili – D.M. 04/07/2019). Il Decreto promuove, attraverso un sostegno economico, la diffusione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili di piccola, media e grande taglia.

Chi sono i beneficiari del Decreto FER1

Gli impianti che possono beneficiare degli incentivi previsti dal Decreto FER1 sono suddivisi in 4 categorie:

Gruppo A: impianti eolici “on-shore” di nuova costruzione, integrale ricostruzione, riattivazione o potenziamento e impianti fotovoltaici di nuova costruzione, sia su tetti che a terra;

Gruppo A-2: impianti fotovoltaici di nuova costruzione, i cui moduli sono installati in sostituzione di coperture di edifici e fabbricati rurali su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto;

Gruppo B: comprende gli impianti idroelettrici di nuova costruzione, integrale ricostruzione (esclusi gli impianti su acquedotto), riattivazione o potenziamento e gli impianti a gas residuati dei processi di depurazione di nuova costruzione, riattivazione o potenziamento;

Gruppo C: impianti oggetto di rifacimento totale o parziale eolici “on-shore”, idroelettrici o a gas residuati dei processi di depurazione.

Con questo articolo, ci concentreremo sui vantaggi del fotovoltaico aziendale grazie al decreto FER 1.

Il meccanismo di incentivazione previsto dal Decreto FER1: cosa prevede

Il meccanismo di incentivazione riguardante l’installazione di impianti fotovoltaici fino a 250 kW prevede due incentivi:

  • Tariffa Onnicomprensiva: una tariffa unica, corrispondente alla tariffa spettante, che rimborsa anche l’energia elettrica ceduta dal GSE;
  • L’Incentivo: la differenza tra la tariffa spettante e il prezzo zonale orario dell’energia. Gli impianti di potenza superiore ai 250 kW possono accedere soltanto all’incentivo.

Incentivi fotovoltaico Decreto Fer1: come accedere

Per tutte e quattro le categorie di impianti contemplate nel Decreto FER1, la modalità di accesso è stabilita in base a tre variabili: potenza, tipologia di fonte rinnovabile o di intervento.

Come funziona esattamente per il fotovoltaico? Prima regola, gli impianti devono essere di nuova costruzione e non essere situati su terreni agricoli. L’acceso al sostegno economico è possibile tramite due procedure che distinguono la potenza dell’impianto:

Iscrizione ai Registri nuovi impianti fotovoltaici di potenza superiore a 20 kW e inferiore a 1 MW
Partecipazione a Procedure d’Asta nuovi impianti fotovoltaici di potenza superiore o uguale a 1 MW

Decreto FER1: A chi conviene?

È doveroso partire da un presupposto: un impianto fotovoltaico al servizio di un’attività è vantaggioso a prescindere. Offre risparmio energetico, autonomia ed è un bene il cui costo è sceso dell’80% negli ultimi dieci anni, senza rinunciare alla qualità e ad elevate performance. Il tempo di rientro stimato per rientrare in un investimento green va dai 3 ai 5 anni. A questo, si aggiungono incentivi vantaggiosi come il Decreto FER1.

Il decreto FER1 conviene in particolare alle aziende energivore, perché prevede un incentivo sull’energia prodotta e immessa in rete ed ai proprietari di coperture in amianto o eternit di edifici industriali o rurali con superficie compresa tra 2.000 e 6.000 mq, con struttura in buone condizioni o che non necessiti di grandi investimenti per il rifacimento del tetto. Vediamo perché.

Fotovoltaico e FER1: perché conviene

I punti fermi di questo decreto sono:

  • Il risparmio energetico tramite autoconsumo;
  • La cessione dell’energia in surplus;
  • L’aspetto ambientale rimozione amianto;

Con il meccanismo del REGISTRO, per impianti fino a 1.000 kW, sono previsti incentivi sull’energia prodotta ed immessa in rete pari a:

  • 110 Euro/MWh per gli impianti con potenza fra i 20 kW e 100 kW
  • 90 Euro MWh per gli impianti con potenza fra i 100 kW e 1 MW

Con il meccanismo delle ASTE, per impianti superiori a 1.000 kW, sono previsti incentivi sull’energia prodotta ed immessa in rete pari a:

  • 70 Euro MWh di base asta per gli impianti con potenza a partire da 1 MW

E non finisce qui. Sono inoltre previsti dei premi aggiuntivi sull’autoconsumo per fotovoltaico realizzato al posto delle coperture in amianto, con un premio di 12 €/MWh su tutta l’energia prodotta, in aggiunta agli incentivi sull’energia elettrica, purché la superficie occupata dai pannelli fotovoltaici non superi quella dell’amianto rimosso e per fotovoltaico fino a 100 kW, sulla quota di produzione netta consumata in sito, con un premio pari a 10 €/MWh, cumulabile con quello per la sostituzione di coperture contenenti amianto.

L’incentivo consiste nel pagamento garantito per 20 anni dell’energia elettrica prodotta dal fotovoltaico installato a una tariffa agevolata pari (fino a 100 kWp) a 10,5 cent. per ogni kWh di energia prodotta. Per impianti di potenza superiore, la tariffa dipenderà dalla potenza dell’impianto e dal ribasso proposto in fase di richiesta di incentivazione.

Infine, chi auto-consumerà almeno il 40% dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico riceverà un premio di 10 € per ogni MWh.

Non c’è dubbio: rimuovere l’amianto adesso ed installare un impianto fotovoltaico tramite il decreto FER1 conviene.

Salute e ed emergenza Amianto: i numeri dell’Italia

La rimozione dell’amianto, in questa fase di estrema attenzione alla sostenibilità, pone questa tipologia di domande in fascia privilegiata per l’accesso agli incentivi previsti dal Decreto FER1. L’Osservatorio nazionale amianto, a conferma di quanto danno stia mietendo ancora l’utilizzo sbagliato di questo minerale, riferisce questi dati relativi all’anno 2020:

  • 7000 decessi per patologie legate all’utilizzo di amianto;
  • 86000 siti presenti nel territorio italiano su cui è presente amianto;
  • 7669 siti con amianto bonificati;
  • 779 impianti industriali con coperture in amianto;
  • 10 siti di interesse nazionale da bonificare.

Incentivi fotovoltaico FER1: 7 bandi 

La richiesta di accesso agli incentivi è stata organizzata dal GSE in 7 bandi; per ogni bando è prevista un’ulteriore suddivisione a scaglioni in base alla potenza fotovoltaica. In prossimità dell’ultimo bando previsto, che verrà aperto il 30/09/2021 e si chiuderà il 30/10/2021 iscriversi e partecipare alle aste vuol dire approfittare di un enorme opportunità.

Cosa ti serve per valutare questa opportunità? Una diagnosi energetica è essenziale. Grazie ad essa, puoi richiedere uno studio preventivo per valutare i vantaggi del Decreto FER1 e/o di altri incentivi fiscali per aziende e identificare gli interventi di efficientamento energetico consigliati per la tua attività.

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