La crisi energetica, in Europa, è una problematica che nell’ultimo periodo si è accentuata per la situazione geo-politica attuale e per la difficoltà di reperire le fonti di energia non rinnovabile, che si stanno man mano esaurendo.
L’Europa come ha contrastato la crisi energetica in questi anni? E quali sono le misure per contrastare il caro energia? Procediamo con ordine
Crisi Energetica: l’Europa e i fondi
Per contrastare la crisi energetica, l’Europa ha stanziato dei fondi per aiutare i cittadini contro il caro bollette, essendo queste aumentate di molto in questi anni.
Questo è stato evidenziato dalla think tank internazionale Bruegel, con sede a Bruxelles, la quale ha calcolato quanti siano stati effettivamente gli investimenti per contrastare il caro energia.
Norvegia e Regno Unito compresi, i paesi dell’Unione Europea avrebbero utilizzato ben 792 miliardi di euro, di cui 681 miliardi appartenenti proprio all’UE.
Ogni stato ha, ovviamente, utilizzato la propria strategia e stanziato fondi diversi a seconda di quello di cui si aveva bisogno.
Al primo posto per soldi spesi troviamo la Germania, con 270 miliardi di euro per politiche di indennizzi per le famiglie a basso reddito, aziende, regolamentazione del prezzo al dettaglio e imposte ridotte.
Con cifre intorno ai 100 miliardi di euro, troviamo poi:
- Gran Bretagna
- Italia
- Francia
Su base pro capite, però, il podio cambia, trovando:
- Lussemburgo: 9,3% del PIL
- Germania: 7,5% del PIL
- Malta: 7,1 % del PIL
- Danimarca: 6,1% del PIL
Tutta l’Europa si è mossa per contrastare il caro energia e contrastare sempre di più la crisi energetica, ma la strada da fare è ancora tanta.
Crisi energetica e sostenibilità: una spinta in più
La crisi energetica ha rappresentato una spinta verso la sostenibilità ambientale. Il cercare sempre nuovi fonti di energia rinnovabile o il potenziare quelle già esistenti, sono azioni frutto della ricerca a sempre nuovi modi per produrre energia.
In questo modo, piano piano ci si sta staccando sempre dalle fonti di energia non rinnovabile, come il gas metano e il carbone, e per questo è importante attuare piani di transizione energetica.
Pensiamo all’Italia, che con il Superbonus ha dato il via a tutta una serie di ristrutturazioni edilizie volte all’efficientamento energetico degli edifici.
Gli edifici, infatti, sono il primo grande nemico della sostenibilità, soprattutto se sono datati e non coibentati a dovere. La loro dispersione di energia significa più consumi, e più consumi portano a maggiori emissioni e bollette sempre più alte.
Per questo, puntare sulle rinnovabili porterà notevole vantaggio sia a livello ambientale che di risparmio energetico, non solo per utenti domestici, ma anche per aziende e per comunità energetiche.
Sostenibilità ambientale: la forza del fotovoltaico
Il fotovoltaico è una tecnologia dirompente, che ha dimostrato, nell’anno 2022, di essere una soluzione perfetta per contrastare il caro energia in Italia e in Europa.
L’Unione Europea si sta muovendo sempre più per portare la produzione fotovoltaica in loco, grazie al progetto RePower Europe, così da ridurre ancora di più le emissioni e contribuire all’ideazione di progetti sostenibili.
Anche per l’efficientamento energetico di un’abitazione, l’installazione di un impianto fotovoltaico è l’ideale, soprattutto se abbinato a un sistema d’accumulo che ne favorisce l’autoconsumo.
Per la casa o per l’azienda, il primo passo da compiere verso la sostenibilità, contro la crisi energetica, è certamente una consulenza per fotovoltaico.
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