Consumo energia elettrica in Italia: costi e quantità

Quanto consuma una famiglia tipo di corrente elettrica all’anno? E i costi quali sono?

Il consumo di energia elettrica, in Italia, è un tema importante per conoscere le abitudini energetiche delle persone e, di conseguenza, attivarsi per adottare misure più green e favorire così la transizione energetica.

Consumo di energia elettrica in Italia: qualche calcolo

Il consumo di energia elettrica in Italia, di una famiglia tipo che abita in una casa con potenza impegnata di 3 kW, si attesta intorno ai 2700 kWh all’anno.

Attualmente, ARERA, per il mercato tutelato, ha fissato il prezzo dell’energia della tariffa monoraria a 0,11609 euro a kWh.

Quindi, facendo un rapido calcolo, si stima idealmente che, in un anno, se il prezzo dovesse attestarsi sempre a quello indicato, di corrente elettrica si andrà a spendere circa 313,443 euro.

Ovviamente, questi sono calcoli ideali ma la situazione è molto più complessa di così.

Infatti, la potenza impegnata può variare a seconda della grandezza dell’immobile e del proprio contratto energetico.

Vi sono, per esempio, monolocali che richiedono solo 1,5 kW e ville che arrivano anche fino a 6 kW.

Inoltre, i consumi variano a seconda di:

  • Stagionalità
  • Numero di elettrodomestici
  • Classe energetica degli elettrodomestici

In estate i climatizzatori possono far consumare molta energia elettrica e, di conseguenza, alzare ulteriormente i costi delle bollette.

Per questo, è fondamentale conoscere le proprie abitudini di consumo e le fasce orarie in cui si usufruisce di più corrente elettrica.

Fasce di consumo energia elettrica: perché conoscerle

Autoprodurre energia: risparmio energetico garantito

Autoprodurre energia per mezzo di fonti rinnovabili potrà davvero fare la differenza sulle bollette e sui propri consumi, rendendo una casa sempre più libera dalla rete elettrica nazionale.

Il fotovoltaico è una tecnologia dirompente e conveniente che, sfruttando la luce del sole, è in grado di sopperire alle esigenze energivore di un edificio in tutta semplicità.

I vantaggi sono:

  • Sostenibilità ambientale
  • Risparmio energetico
  • Riduzione dei costi in bolletta
  • Indipendenza energetica

L’importante è dimensionarlo correttamente, guardando quanto si consuma e le abitudini energetiche personali.

Abitudini energetiche: come dimensionare un impianto fotovoltaico

Cosa sono le abitudini energetiche?

Per abitudine energetica si intendono tutte quelle azioni che, nell’arco della giornata, si compiono e che richiedono un dispendio di corrente elettrica.

Se, per esempio, si è abituati a far andare gli elettrodomestici, come la lavatrice, di giorno, allora optare per un impianto fotovoltaico è sicuramente conveniente, in quanto si andrà a utilizzare direttamente la corrente prodotta dai moduli solari.

E se, invece, i consumi avvengono principalmente di sera, quando il sole è già calato?

È il caso dei mesi invernali, in cui si hanno meno ore di luce.

Anche in questo caso un impianto fotovoltaico è conveniente, in abbinata con un sistema d’accumulo apposito.

Le batterie per accumulo fotovoltaico immagazzinano l’energia prodotta dai pannelli solari per essere poi utilizzata al bisogno nelle ore serali e notturne.

Accumulo fotovoltaico: perché conviene stoccare l’energia prodotta?

In conclusione, conoscere le proprie abitudini di consumo per quanto riguarda la corrente elettrica è il primo passo per cominciare a risparmiare.

Il secondo passo è quello di cominciare a entrare nel mondo dell’autoconsumo energetico e utilizzare le fonti di energia rinnovabile, come il fotovoltaico, per produrre energia pulita, sostenibile e più conveniente.

 

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